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"Human fly" è un inedito viaggio attraverso i luoghi/non luoghi cronenberghiani che dimostra quanto la filmografia del regista canadese sia intessuta da una miriade di echi e connessioni che uniscono coerentemente, al pari delle ragnatele di fili in Spider, opere a prima vista distanti tra loro nel tempo e nella forma. Eppure, ciò che colpisce, seguendo questa lucida e dinamica analisi, è ancora una volta la sorprendente portata anticipatoria che la poetica di Cronenberg ha avuto e continua ad avere. All'epoca pochi spettatori potevano capire con precisione a cosa si riferisse l'esoterico concetto di nuova carne; oggi che la nostra mutazione è cominciata da un pezzo, ed è inarrestabile, lo comprendiamo fin troppo bene.